Le moto, a partire dagli anni ’60 si sono ampiamente diffuse in tutto il Mondo. I principali paesi costruttori, inizialmente, furono l’Italia, la Germania e l’Inghilterra, ai quali poi si sono aggiunti gli Stati Uniti ed il Giappone.
Vediamo, di seguito, le migliori moto, quelle che hanno letteralmente fatto la storia e sono rimaste impresse nei cuori degli appassionati del settore – e non solo.
Non sarà una classificazione in base a dei criteri valutativi o di performace, ma di carattere generale e l’ordine di descrizione è puramente casuale.
Come detto, negli anni ’60 iniziò la grande commercializzazione dei veicoli a due ruote ma è solo vent’anni più tardi, agli inizi degli anni ’80, che le moto cominciarono ad essere classificate in base alla loro funzione ed alla cilindrata.
Passiamo ora alla classifica.
Guzzi V8
Prima tra tutte, ricordiamo la moto Guzzi V8, 1955 – un esemplare di motocicletta sportiva. Andava come una saetta, implacabile, dal design sobrio ed elegante, un vero gioiello di tecnologia e meccanica, soprattutto per il periodo in cui fu lanciata sul mercato. I numerosi guasti al motore, però, hanno fatto abbandonare il progetto. In seguito, la casa produttrice ha commercializzato altri modelli esteticamente simili ma con un motore totalmente nuovo e studiato a puntino.
197
Cagiva Elefant
E’ doveroso citare, poi, la Cagiva Elefant, una moto ideata per l’ enduro – quindi fuori strada. Si tratta di un esemplare lanciato da una casa produttrice della Lombardia nel 1984, disponibile in diverse cilindrate. I principali elementi che la caratterizzarono e le permisero di far breccia nel cuore degli appassionati, furono il raffreddamento a liquido, il monoammortizzatore posteriore, il miscelatore, l’aspirazione lamellare e il freno a disco anteriore forato. Le prestazioni, per quei tempi, erano ottime ma, tuttavia, in seguito furono poi migliorate nei modelli successivi: prima nella Elefant 2, che poteva raggiungere una velocità di 130 Km/h e poi nella Elefantre.
Kawasaki H2 Triple
Ricordiamo poi la Kawasaki H2 Triple – messa in vendita dall’omonima casa produttrice giapponese nel 1972.
Dotata della medesima impostazione meccanica e ciclistica della sorella, la 500 H1, questa nuova moto riprendeva anche l’aspetto estetico della sorella minore, purtroppo mantenendone anche i difetti relativi alla scarsa stabilità e alla propensione all’impennata anche nelle marce superiori alla prima. Anzi, dato il notevole aumento di potenza, tali carenze divennero ancora più marcate. Tuttavia, com’era già accaduto per la versione precedente, l’inadeguatezza del telaio fu scambiata per incontenibile potenza del motore, contribuendo al successo commerciale del modello.
A parte questi piccoli difetti, è una moto che ebbe ampia popolarità, tanto che fu commercializzata anche in due seguenti versioni.
Honda VFR 750
In questo breve elenco delle due ruote più apprezzate di sempre, non può mancare la Honda VFR 750, cioè la prima sport tourer della storia. La moto capace di unire alte prestazioni alla comodità di guida tipica delle turistiche fu messa in commercio nel 1986 e, nonostante qualche difetto – come i consumi molto elevati, fu subito parecchio apprezzata dagli appassionati grazie alla linea esteticamente molto gradevole, derivata dal mondo del racing.
Laverda 1000 Jota
Passiamo poi alla Laverda 1000 Jota, ovvero una motocicletta prodotta dalla casa motociclistica italiana Moto Laverda dal 1976 al 1981 sulla base della precedente Laverda 3C. Il suo motore tricilindrico da 981 cc erogava una potenza di 90 CV che permetteva di raggiungere una velocità di oltre 225 km/h. Grazie al kit da corsa montato di serie, è stata la moto omologabile più veloce del mondo dal 1976 al 1977.
Fu apprezzata in tutto il mondo, tanto che ne venne prodotta una versione leggermente differente, apposita per gli Stati Uniti, la Jota 1200 America – modificata per poter rientrare nelle locali norme anti inquinamento, pur mantenendo le stesse identiche prestazioni della moto originaria.
Aprilia RS
Ultima, ma non per importanza, troviamo l’Aprilia RS, ovvero una motocicletta sportiva dell’Aprilia, prodotta dal 1992 in ben tre diverse cilindrate e con motore a due tempi. E’uscita di produzione nel 2013, perché sostituita dall’Aprilia RS4.
Queste sono solo alcune delle moto che sono entrate a far parte della storia. E’ una piccola classificazione solo a scopo commemorativo.