I cambiamenti climatici sono un fenomeno sempre più attuale, generato principalmente dalla mano dell’uomo. Un cambiamento a lungo termine destinato ad un progressivo incremento nel prossimo futuro.
Cosa si intende per cambiamento climatico
Il concetto dovrebbe comprendere ogni genere di mutamento del clima riguardante il pianeta, ed in particolare i conseguenti fenomeni correlati: precipitazioni, calo o aumento delle temperature e nuvolosità.
Tuttavia la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici utilizza le parole ‘cambiamenti climatici’ per riferirsi ai soli mutamenti causati dall’uomo. Dunque si può differenziare l’espressione in questione da quella di ‘variabilità climatica’, che invece non considera soltanto il fenomeno dal punto di vista della natura. I cambiamenti climatici vengono così approfonditi attraverso un approccio multidisciplinare che osserva il fenomeno da più punti di vista.
Per rendere più semplice la distinzione tracciata, si può dire che la variabilità climatica riguarda i mutamenti meteorologici temporali (legati, ad esempio, al rilascio di calore da parte degli oceani o alla variazione dell’attività solare), mentre i ‘cambiamenti climatici’ riguardano un fenomeno più antropizzato e su vasta scala, legato principalmente, come si vedrà in seguito, all’effetto serra.
Cause principali dei cambiamenti climatici
Nel XX secolo il fenomeno del surriscaldamento globale si è notevolmente intensificato ed è diventato argomento piuttosto discusso dai meteorologi. Questo fenomeno è strettamente correlato all’aumento dei gas a effetto serra generati dall’uomo nelle sue attività quotidiane.
Ciò ha fatto in modo che la temperatura del globo terrestre sia salita di circa 0.8 gradi centigradi nell’ultimo secolo. Le politiche messe in campo finora per ridurre le immissioni inquinanti che conducono a questi fenomeni, non risultano sufficienti per contrastare l’aumento della temperatura del pianeta.
I gas a effetto serra responsabili di questi cambiamenti vengono prodotti nella combustione di carburanti (ad esempio nel campo dei trasporti e nel funzionamento dei macchinari industriali), nella deforestazione agricola, nello scorretto smaltimento dei rifiuti e nell’impiego di sostanze aggressive.
Conseguenze principali dei cambiamenti climatici
L’aumento delle temperature ha interessato in modo particolare l’emisfero boreale, con le maggiori criticità presenti nella regione polare artica e nell’Europa Meridionale. Ciò non mette rischio solamente la salute umana -maggiore diffusione di determinate malattie infettive e allergie- ma ci si potrebbe trovare a dover affrontare problematiche considerevoli nella produzione agricola, nella progettazione delle infrastrutture, nei meccanismi di produzione energetica ed altre ancora.
Se le precipitazioni si sono drasticamente ridotte nelle aree tropicali e subtropicali, il fenomeno inverso si verifica invece nell’emisfero Nord ad alte e medie latitudini. Tra i rischi si annoverano anche l’intensità dei fenomeni atmosferici -spesso piuttosto violenti- che generano alluvioni, importanti ondate di caldo o periodi di freddo.
I cambiamenti climatici a lungo termine sono anche causa di desertificazione, diminuzione dei ghiacciai e crescita del livello del mare. Ma soprattutto potrebbero incidere sulla biodiversità, poiché non tutte le specie animali e vegetali sono in grado di adattarsi a cambiamenti climatici così rapidi e di così ampia portata.
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