I ferri chirurgici sono strumenti utilizzati per l’esercizio della professione da parte di medici chirurgici e vengono utilizzati esclusivamente in ambito medico. In commercio esistono centinaia di tipologie diverse di ferri chirurgici ed è essenziale per il professionista conoscerne il nome ma soprattutto la sua funzione.
Questo permetterà di mantenere una perfetta organizzazione per l’intera equipe medica ma soprattutto per il chirurgo che andrà così ad affrontare l’intervento con un ordine della strumentazione perfetto ma soprattutto con un ordine mentale su quello che andrà ad eseguire.
Gli strumenti chirurgici in metallo possono essere divisi in tre categorie:
- strumenti chirurgici taglienti;
- pinze;
- divaricatori.
Strumenti Chirurgici Taglienti
Gli strumenti chirurgici taglienti sono tutti gli strumenti utilizzati per l’incisione e la sezione di tessuti e tegumenti. Tra i principali strumenti appartenenti a questa categoria vi sono sicuramente le forbici ed i bisturi.
Le forbici possono differenziarsi per la forma, per la lunghezza, per la robustezza e per l’angolatura ed ognuna di queste svolge una mansione ben precisa. Possono essere rette o curve ed avere punte alterne, smusse o acute. Durante il taglio vengono solitamente utilizzate in maniera verticale per consentire una perfetta visione della porzione che si seziona.
I bisturi possono essere differenti per impugnatura, dimensione e lunghezza e viene impiegato principalmente per le incisioni.
Attualmente i bisturi in metallo sono pluriuso, ovvero sono dotati di lame intercambiabili e le impugnature invece appartengono al tipo Bard-Parker, su cui sono inserite diverse numerazioni di lame.
Le lame invece si differenziano per forma e taglio: quelle panciute vengono utilizzate nelle incisioni cutanee, quelle lanceolate per le incisioni cutanee delicate e quella a punta per le incisioni ascessuali.
Pinze
Le pinze chirurgiche possono essere classificate in 4 categorie:
- pinze di dissezione;
- pinze da presa;
- pinze emostatiche;
- pinze fissateli.
Le pinze da dissezione si suddividono a loro volta in pinze chirurgiche, pinze anatomiche, pinze vascolari e pinze per coagulare. In base al tipo di intervento che si andrà ad effettuare sarà possibile scegliere la lunghezza della pinza che potrà essere corta, media, lunga o lunghissima.
Le pinze da presa hanno un’impugnatura ad anelli e la cremagliera dalla punta a morso distinto, dentellata o zigrinata. La loro principale funzione è quella di afferrare a trazionare i tessuti con azione atraumatica e a scarso effetto lesivo del morso.
Le pinze emostatiche hanno un’impugnatura ad anelli come quelle da presa ma si differenziano per emostasi temporanea e definitiva. Possono inoltre avere diverse lunghezze in base alla tipologia di intervento ed essere distinti in curvi e retti. La pinza emostatica più apprezzata è la pinza Klemmer poiché possiede qualità costruttive e un’ottima portabilità grazie alle sue dimensioni molto ridotte.
Le pinze fissateli come facilmente intuibile dal nome sono utilizzate per il fissaggio della teleria pluriuso e nella preparazione del campo chirurgico in sala operatoria. Le più comuni sono le pinze di Backhaus e le pinze di Bernhard.
I Divaricatori
I divaricatori permettono di ottenere un’esposizione favorevole del campo operatorio. Vengono suddivisi in divaricatori retrattori e divaricatori autostatici ma di entrambe e categorie è possibile trovarne di diverse forme, misure e meccanismi. Inoltre i divaricatori retrattori vengono solitamente maneggiati dal capo equipe mentre quelli autostatici riescono a mantenere autonomamente la posizione impostata.