primi Giochi Olimpici

La storia dei Giochi Olimpici: da Atene 1896 a Rio 2016

I primi Giochi Olimpici dell’età moderna

Quando si parla di Olimpiadi, si parla soprattutto dei Giochi Olimpici dell’età moderna, ossia quelli che furono fermamente voluti dal barone Pierre de Coubertin e che si tennero, per la prima volta, ad Atene nel 1896. Pur appartenendo all’età moderna furono Giochi Olimpici molto differenti da quelli che si immaginano oggi, con appena 14 nazioni partecipanti per un totale di meno di 300 atleti.

Le difficoltà organizzative di queste Olimpiadi furono soprattutto legate alle instabilità politiche del tempo, per cui molte nazioni non erano ancora autonome ma semplici colonie: in molti casi, quindi, divenne complesso definire la nazionalità di alcuni partecipanti. Addirittura, si crearono situazioni paradossali in cui gli atleti si presentarono non come rappresentanti di una determinata nazione, ma come rappresentanti di un club sportivo o, nel caso degli Stati Uniti, addirittura di un college universitario.

L’Italia non partecipò alla prima edizione dei Giochi Olimpici per motivi economici e l’unico atleta italiano che presentò la propria candidatura alla partecipazione non fu accettato perché fu considerato un professionista: alle prime Olimpiadi, infatti, potevano partecipare solo atleti dilettanti (ad eccezione del fioretto in cui furono ammessi i professionisti). Questo regolamento fece sì che la manifestazione si riempisse soprattutto di studenti o persone che si dedicavano allo sport per puro hobby.

La seconda Olimpiade, lo sport al femminile e le edizioni successive

La seconda edizione dei Giochi Olimpici si tenne a Parigi nel 1900, in occasione dell’Esposizione Universale. L’unione dei due eventi fece sì che la partecipazione di atleti fosse molto più numerosa rispetto all’edizione precedente, ed infatti furono contati oltre mille atleti, sempre dilettanti ad eccezione delle competizioni di scherma, cui avevano accesso i professionisti. E questa seconda edizione delle Olimpiadi fu aperta anche alle donne che parteciparono esclusivamente nel tennis: la prima campionessa olimpica fu l’inglese Charlotte Reinagle Cooper.

I Giochi Olimpici moderni continuarono, ogni quattro anni, ma furono tuttavia interrotti durante le Guerre Mondiali, sia la prima che la seconda. Ancora più grave, probabilmente, fu l’interferenza da parte delle nazioni che vinsero la Prima Guerra Mondiale, che impedirono la partecipazione ai Giochi di Anversa del 1920 alle nazioni sconfitte. Questo episodio si sarebbe poi ripetuto nel 1948 quando, alle nazioni che persero la Seconda Guerra Mondiale, furono interdetti i Giochi Olimpici di Londra del 1948.primi Giochi Olimpici

La mancata partecipazione di alcune nazioni alle Olimpiadi è quasi sempre stata causata da motivi politici: nel 1936, ad esempio, la Spagna, a causa della guerra civile non partecipò ai Giochi di Berlino, mentre l’ex URSS boicottò quello che era il nemico politico del momento; nel 1956 molti paesi organizzarono un vero e proprio boicottaggio per protestare contro le repressioni sovietiche sulla rivoluzione ungherese e nel 1980 gli Stati Uniti non presero parte alle Olimpiadi di Mosca per protesta contro l’invasione russa in Afghanistan.

D’altra parte, la stessa ex-URSS per molto tempo non prese parte alle Olimpiadi, sempre per ragioni ideologiche e politiche e, nel 1984, boicottò l’edizione americana, che si tenne a Los Angeles per ripicca di quanto avvenuto nel 1980.

Gli ultimi Giochi Olimpici in attesa di Rio 2016: Pechino 2008 e Londra 2012

Nonostante lo scopo delle Olimpiadi sia quello di dare visibilità massima allo sport, è inutile negare che la politica influisca sempre molto su questa importante manifestazione. Proprio per questo motivo, ancora alle Olimpiadi di Pechino del 2008, proprio come per le edizioni passate, si continuava a parlare di boicottaggi per motivi etici e, in particolare, per protesta contro il mancato rispetto dei diritti umani.

Differente, invece, l’approccio tenutosi durante le Olimpiadi di Londra del 2012: la capitale inglese aveva già ospitato i Giochi Olimpici nel 1908 e nel 1948, dimostrandosi, ancora una volta, all’altezza di organizzare e portare a conclusione un evento così importante.

E se è vero che le critiche non mancano mai, va anche sottolineato che le Olimpiadi di Londra si sono tenute in un clima relativamente sereno dal punto di vista politico, permettendo la partecipazione ad un gran numero di nazioni ed atleti.

Ma la vera vittoria, in fatto di diritti umani, sarà quella presentata ai Giochi Olimpici di Rio di questo 2016 dove, oltre alle nazioni partecipanti, tra cui un appena riconosciuto Sud Sudan, sarà permesso a diversi atleti, rifugiati politici e profughi di guerra, di correre sotto la bandiera del CIO.

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