Il ruolo dei giocattoli nella crescita dei bambini

L’importanza del gioco nei bambini, dalla nascita allo sviluppo

L’esperienza ludica, in qualsiasi sua forma, accompagna tutto il percorso di formazione di un bambino, dai primi anni di vita sino alla fase dell’adolescenza. Spesso sottovalutata nel passato, questa fase è passata all’attenzione degli studiosi del comportamento infantile sin dal primo Ottocento, i quali hanno da subito determinato le importanti funzioni cognitive/di sviluppo di questa attività. Un bambino che gioca, ridisegna a suo piacimento la realtà, calandosi nella dimensione che gli è più congeniale. Emula i suoi personaggi preferiti e dà risalto ai valori che considera positivi rafforzando creatività e ricettività.

Per questa ragione molti specialisti raccomandano un’attenta supervisione delle attività del bambino, facendo attenzione a non invaderle mai e a prediligere giocattoli semplici, l’uso dei quali favorisce un comportamento attivo del bambino, a differenza di quei prodotti che invece fanno tutto per automatismo. A partire dai due anni di vita, il bambino inizia la sua esplorazione sensoriale della realtà e questa attività sublima nei giochi educativi per bambini, che prendono buona parte delle sue attività quotidiane e da quel momento inizia ad associare alle cose i loro significati, donando loro anche una valenza simbolica.

Per questa ragione una pentola da cucina diventa una piscina per bambole e un gruppo di pupazzetti si trasforma in una comitiva di amici fidati. Negli anni successivi e fino agli 11, il bambino impara a collegare operazioni logiche per risolvere problemi, a classificare e raggruppare assieme le categorie di oggetti; in questa fase l’esperienza ludica supera la dimensione del superego del bambino e passa ad una sorta di gioco regolato che aiuta il bambino a far parte di un gruppo e a rispettarne le regole e gli indirizzi.

E’ il periodo formativo più complesso, perché una parte delle attività dei bambini sfuggono al controllo dei genitori, essendo fatte prevalentemente a scuola o fuori casa, tuttavia è importante lasciare ai ragazzi di questa fascia di età la possibilità di godere del gioco libero, da farsi all’aperto e coi loro compagni. L’ultima fase dello sviluppo cognitivo dei nostri bambini è quella che inizia normalmente dopo gli undici anni; è quella fase che viene detta delle operazioni formali, è segna la crescita e lo sviluppo progressivi dell’intelligenza e del ragionamento, consentendo al bambino, nel corso degli anni, di sviluppare le sue attitudini e i suoi interessi.

Il pensiero si raffina, diventa progressivamente più adulto e anche i giochi in grado di catturare gli interessi saranno più complessi. Compito dei genitori è evitare che l’attenzione del ragazzo devii troppo in favore di strumenti autodeterminanti come i videogiochi o le app da cellulare.

I giocattoli più adatti per ogni fase della crescita. Perché è importante sceglierli con attenzione

Con la nostra introduzione abbiamo suddiviso le fasi della crescita del bambino, razionalmente, in tre parti. La prima, quella connessa alle esperienze sensoriali iniziali, in cui il bambino impara attraverso i sensi a sua disposizione a conoscere il mondo e a starci dentro. In questa fase della sua vita sono indicati giochi e giocattoli che possano favorire lo sviluppo di questi sensi. Pupazzi spugnosi e morbidi, sicuri se messi in bocca e lavati con attenzione, oggetti con stimolazione visiva o sonora, che simulano il parlato della mamma e del babbo possono essere molto apprezzati in questa fascia d’età.

Nella seconda fase dello sviluppo del bambino, che si estende dai due agli undici anni è davvero possibile sbizzarrirsi. I bambini acquisiscono un’intelligenza via via più critica e ragonativa, pertanto i giochi potranno avere caratteristiche incrementali in termini di complessità. Si potrà partire dai primi giochi di costruzioni, con i mattoncini grandi, fino ad arrivare ai puzzle più impegnativi per i bambini più cresciuti.

L’importante è fare in modo che i nostri ragazzi abbiano il sufficiente apporto di stimoli esterni durante le loro attività ludiche, e per questo è preferibile limitare il tempo a loro disposizione per guardare la televisione o stare davanti alla console di videogiochi. A questa età i bambini iniziano ad acquisire anche le prime passioni personali; hobby e sport iniziano a proporsi preponderantemente come attività in grado di suscitare il vivo interesse dei bambini, quindi anche i giochi acquistati possono favorire lo sviluppo delle attitudini per le quali il bambino si sente più portato.

Calcio, nuoto, danza, ma anche lettura, cucina, design di vestiti; esistono giocattoli che vanno in ognuna di queste direzioni e possono aiutare il vostro a sentirsi a suo agio nelle attività da grande sin da quella età… e poi, magari gestire queste attività con più attenzione può rivelarsi un’ottima occasione per ritrovare anche noi quella componente di gioco che, progressivamente, nelle nostre vite super frenetiche, si va perdendo sempre di più.

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